Adamo e Deva

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Adamo, interpretato da Vito, è un notaio che gestisce i lasciti e le donazioni che i fedeli fanno alla Curia di Roma e come tutti i sabato sera sta aspettando l’arrivo dei suoi amici. Ha cucinato e ha apparecchiato con cura la tavola quando qualcuno suona alla porta. È Deva, una donna vestita in maniera bizzarra con una valigia in mano. Adamo tenta di dirle qualcosa ma invano, la donna si siede a tavola scusandosi per il suo anticipo.

Chi è questo personaggio misterioso? E perché gli altri commensali non arrivano? Quella che sarebbe dovuta essere una rassicurante serata tra amici si trasforma in un’epica e sgangherata apocalisse: Adamo e Deva saranno pronti ad abitare il nuovo mondo che si presenta inaspettatamente davanti ai loro occhi?

La cena più integralista, biblica e rocambolesca della storia si prepara ad aver luogo.

Francesco Freyrie e Andrea Zalone affrontano con ironia e divertito laicismo il tema più scottante di questi anni: la paura del diverso, la dittatura degli integralismi, lo scontro tra gli estremismi e la confusione tra fede e tifo da stadio.
Sotto la sapiente regia di Daniele Sala, Vito e Claudia Penoni portano in scena due nuove ed esilaranti maschere della Commedia all’italiana: i “fondamentalisti occidentali”.


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Note degli autori:

Come sempre quando scriviamo una commedia, anche per Adamo e Deva eravamo alla ricerca di un “nemico” da raccontare.

Quando hai a che fare con una scena fissa e due attori sul palco, è fondamentale individuare un “nemico” che il pubblico possa riconoscere facilmente e che da solo basti a muovere la scena e i dialoghi a tal punto da farti dimenticare che il tempo e lo spazio sono fermi.

Per ottenere questo effetto bisogna riuscire a traslocare lo spettatore dentro la trama, cioè deve essere lui a sfidare il “cattivo”. Così, mentre un attore veste i panni del nemico, l’altro rappresenta il punto di vista del pubblico…cioè porta sul palco voi.

Nel nostro primo spettacolo il nemico era un politico e il pubblico veniva rappresentato da un esodato che, stanco di farsi rovinare la vita, lo rapiva ma sbagliava i tempi perché proprio quel giorno il governo cadeva e il politico non rappresentava più nulla. Ma per tutta la commedia l’esodato parlava al politico con la voce dello spettatore.

Eravamo dunque alla ricerca di un nuovo “nemico”… e lo abbiamo trovato guardandoci intorno, nel nostro quotidiano.

È un nemico che viaggia seduto vicino a noi sul tram, fa la coda dietro di noi al supermercato, risiede nelle nostre città vivendo una vita spesso molto diversa dalla nostra. Noi non lo capiamo e per questo lo temiamo. Soprattutto perché crede in un Dio diverso dal nostro.

Il nostro nuovo nemico è una cultura altra che non comprendiamo e che a sua volta non ci comprende: l’Islam.

Voi pubblico, invece, che siete l’altro attore, interpretate un notaio che lavora per il Vaticano e una bella sera vi ritrovate dentro casa una donna musulmana.

E tutte le paure, le diffidenze, i luoghi comuni, i discorsi da bar, le banalità, le semplificazioni teologiche e le tensioni tra questi due mondi esplodono al centro di una tavola imbandita, con  una deflagrazione tale da provocare non solo un nuovo Big Bang, ma addirittura la nascita di un nuovo Paradiso Terrestre.

Noi ci siamo divertiti a scriverlo, speriamo che anche voi pubblico vi divertiate a interpretarlo.

Andrea e Francesco